L’inesperienza di Turetta sancita dalla sentenza che lo ha condannato all’ergastolo sta servendo per renderci tutti esperti di diritto penale.
PANCIA E CERVELLO
Sebbene ormai tendiamo a voler appiattire tutte le differenze nell’ansia di essere inclusivi a ogni costo, io vorrei dire una cosa. Per ragionare, che gli addominali mi perdonino, ci è stato dato il cervello. La pancia serve per digerire e svolgere altre funzioni vitali. Probabilmente esiste qualche teoria complottista che rinnega questa convinzione inculcata dai poteri forti, ma io resto incline a credere nella versione confermata dalla scienza.
L’inesperienza di Turetta
Quando leggiamo che a Turetta, nell’accoltellare Giulia per 75 volte, non è stata riconosciuta la crudeltà ma l’inesperienza, la nostra pancia brontola così tanto che spegniamo il cervello e lasciamo che la mucosa intestinale prenda il sopravvento sui neuroni. Ci basta leggere un titolo per diventare giuristi, dando per scontato che noi capiamo. I giudici, no. Sono cattivi e incompetenti.

Ovviamente i giornali sono complici nel fare titoli fasulli che parlano alla pancia e non al cervello, consapevoli che l’opzione “leggere l’articolo completo” non è contemplata. L’umiltà di ammettere di non conoscere il codice penale, nemmeno.
La nostra pancia dice che c’è stata crudeltà. Punto. L’inesperienza di Turetta è un oltraggio.
E così scriviamo post commoventi. Ci affliggiamo per la nuova violenza inferta alla memoria della povera Giulia. Ci ergiamo a portatori sani di moralità. Ci sdegniamo, ci commuoviamo spacciando per empatia quella che è solo superficialità.
L’inesperienza dei commentatori
Chi ha studiato il diritto ha tentato di spiegare tecnicamente le motivazioni della sentenza e il significato giuridico di crudeltà, ma la spiegazione razionale non ci piace perché non ci permette di fare i paladini. Non basta nemmeno spiegare che a Turetta non è stata concessa un’attenuante. No. Dobbiamo essere comunque indignati e ripostare qualche frase a effetto che mostri a tutti quanto siamo empatici.
Se doveste pagare per pubblicare un post indignato, magari le questioni le studiereste prima di fare i sapientoni de panza. Non basta un luogo comune a farvi apparire di sostanza.
Ma, realisticamente, voi vorreste vivere in un paese in cui i giudici interpretano le legge seguendo i sentimenti della massa?
Io sono Valeria, vendo posh e scrivo letters.
Questo è Posh and Letters. Ci vediamo domani con gli (s)fatti!
(Se vi va mi trovate soprattutto su Fb, sono una boomer!)
